Riteniamo interessante riportare così come apparso in svariati siti online in questi giorni, in merito all'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, l'appello dei detenuti reclusi nella palazzina dei semiliberi del carcere di Torino.
Il carcere in tempo di coronavirus. Un tempo difficile e inaspettato, questo. Un tempo in cui i limiti delle scelte politiche si sentono e si vedono senza ombre: spesso abbiamo scritto del sovraffollamento, tanto da risultare noiosi a noi stessi, spesso abbiamo scritto della necessità di una riforma che vada verso il reinserimento il prima possibile, ma quasi nulla cambia, lentamente tutto peggiora in ossequio a paure create ad arte.
"Quella che stiamo affrontando è una faticosissima battaglia per tutti, ma sta accorciando molte distanze, fa sentire meno quel «noi» e «loro»". Intervista a Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino.
Diversità, prospettive, ordine, incontro, umanità … e una fiaba rom. Sono le parole scelte, nel primo caso, per descrivere un anno di carcere dai volontari del Servizio Civile e dei dipendenti di Patronato e Caf Acli e dell’Ufficio Garante dei diritti delle persone private della libertà Comune di Torino. Nonché il soggetto di un cortometraggio, nel secondo caso, diretto da Roberto Agagliate dal titolo “La madre e il suo principe”.
A parlarne saranno il riconfermato Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte On. Bruno Mellano ed il Presidente della Provincia Granda Federico Borgna, giovedì 30 gennaio alle ore 17:00 in Sala Giolitti a Cuneo.