Lunedì, 22 Febbraio 2021 11:50

Un nuovo sistema di videochiamate in carcere a Torino

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I colloqui WhatsApp in carcere a Torino hanno subito una modifica, e al momento risultano sostituiti con un nuovo sistema.

Spesso abbiamo scritto del gap tecnologico che vive chi si trova in carcere e questa realtà è stata resa evidente dalle videochiamate, introdotte per sostituire i colloqui in presenza durante la pandemia.

In un primo tempo queste erano effettuate con WhatsApp. La novità ha portato a commenti diversi: c’era chi non ne apprezzava la voce in ritardo e un po’ metallica, lo schermo piccolo, e certamente … il tempo sempre troppo breve.

Bene o male tutti riuscivano ad avere discreta dimestichezza con questa modalità.

L’introduzione di una nuova piattaforma ha reso evidenti le difficoltà con la tecnologia di alcuni di noi, mentre altri sono riusciti velocemente ad apprezzare questo meccanismo.

Certo non è neanche lontanamente paragonabile ai colloqui svolti in presenza, in cui da piccoli gesti e dallo sguardo dei cari si comprendono molte cose anche tra quelle che si tendono a minimizzare, a non dire, per non far preoccupare.

La videochiamata, più breve dei colloqui in presenza, risulta mediata, ci fa comprendere molte meno cose, non ci riporta i profumi/gli odori del “fuori”, gli sguardi allegri/seccati/tristi dei nostri familiari.

Talvolta ci riesce difficilissimo comprendere perché i colloqui non siano riaperti per tutti, star dietro alle diverse colorazioni delle zone è un esercizio per noi difficile.

Sappiamo che anche “fuori” ci sono molte limitazioni, i malati non possono vedere i loro parenti, gli anziani nelle case di riposo nemmeno, le aperture sono lente ovunque però noi … privati non solo della libertà, ma di quasi tutto, non riusciamo a fare a meno dell’ora di colloquio.

Vedere il legame con i nostri cari mediato dalla tecnologia può farci temere che si spezzi … che nulla torni come prima, e scivolare in pensieri negativi è un attimo.

Naturalmente c’è anche chi apprezza molto questa innovazione, chi avendo parenti lontani o molto anziani è contento di poterli vedere in questo modo.

L’auspicio è che si possa tornare presto a riabbracciare i nostri cari da qualsiasi parte d’Italia arrivino, sperando al contempo che sia mantenuta la possibilità di colloqui da remoto per coloro per i quali questa rappresenta una risposta utile alle proprie esigenze.

Redazione

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