Adesso tutto è diverso per noi che, detenuti in regioni diverse da quelle in cui vivono i propri cari, avevano il piacere di incontrarli solo in rare occasioni. Oggi la distanza non rappresenta più quell’insormontabile minaccia che non ti permetteva di avere rapporti visivi con la propria famiglia.
Una presentazione particolare, come lo sono gli ultimi tempi dettati dai ritmi imposti dall’emergenza Coronavirus, e come lo è stata ancor di più la vita quotidiana negli Istituti di pena degli ultimi mesi in Italia.
Con la speranza che un’azione tempestiva per la riduzione significativa delle presenze delle persone detenute nelle carceri non venga ulteriormente rimandata a livello legislativo, segnaliamo il crowdfunding su Produzioni Dal Basso per sostenere le persone detenute presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, lanciato da LiberAzioni Festival e numerose altre realtà tra cui noi.
Riceviamo e pubblichiamo la Lettera del Garante Regione Piemonte e del Garante Città di Alessandria delle persone detenute, in riferimento alla situazione della Casa Circondariale “don Soria” di Alessandria nel pieno dell'emergenza covid-19, come ulteriore testimonianza sula necessità di eliminare il sovraffollamento nelle carceri.
Riteniamo interessante riportare così come apparso in svariati siti online in questi giorni, in merito all'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, l'appello dei detenuti reclusi nella palazzina dei semiliberi del carcere di Torino.
Il carcere in tempo di coronavirus. Un tempo difficile e inaspettato, questo. Un tempo in cui i limiti delle scelte politiche si sentono e si vedono senza ombre: spesso abbiamo scritto del sovraffollamento, tanto da risultare noiosi a noi stessi, spesso abbiamo scritto della necessità di una riforma che vada verso il reinserimento il prima possibile, ma quasi nulla cambia, lentamente tutto peggiora in ossequio a paure create ad arte.