Tra dentro e fuori i contributi dei parteciapanti al Progetto Vallette al centro al nuovo numero di Letter@21.
Risale a molti anni fa, il mio debutto nel mondo del carcere. Ero giovane e incosciente e la cella era un’esperienza per avviarmi al crimine. I ricordi di quell’epoca sono sfocati, per molti versi amari e impossibili da dimenticare, quando il “tempo non passava mai”. Le mie giornate detentive erano cadenzate con un ritmo a dir poco lento e monotono, che facevo anche solo fatica a respirare e quando, per sfogare tutta la mia disperazione, la rabbia e l’angoscia, mi recavo nel cortile dell’aria, dove con i miei amici più fidati mi allenavo e progettavo la rapina perfetta.
Prima di iniziare a leggere queste righe fai un semplice esercizio che ti permetterà di apprezzare maggiormente i tuoi polmoni e questo testo: inspira e respira lentamente.
Per non dimenticare. Racconti dalla notte dell'incendio. In occasione dei trent'anni dall'incendio del 3 giugno 1989 al carcere delle Vallette di Torino.
21 maggio redazione allargata.
Presso la Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno” nell’ultimo incontro mensile della redazione allargata, hanno partecipato lo scrittore, giornalista, linguista e insegnate Andrea De Benedetti e una parte della redazione esterna di Eta Beta, con una delle socie della cooperativa insieme a due ragazze tirocinanti.
Fino alla soglia, di quella tanto fantasticata “porta carraia”. Per una persona detenuta il giorno più bello è solo uno, quello della scarcerazione. Ma cosa succede quando ti si chiudono i cancelli del carcere alle spalle. Inizia un nuovo percorso che la maggior parte delle volte può essere ancora più difficile della detenzione stessa. Rientrare in famiglia, cercare un lavoro, affrontare una società mutata e pregiudizievole dove per forza di cose, sei e rimani un "etichettato".