Da quando sono arrivato qui per studiare all’università, ogni anno durante l’estate si organizzano i Giochi estivi. Competizione a cui partecipano tutte le sezioni del blocco E, del carcere di Torino, contraddistinte da un proprio nome.
Quella proposta è una pietanza agrodolce molto semplice da preparare (5 minuti di preparazione e 10 di cottura) che vuole esaltare l'uva come prodotto di stagione.
La storia dell’isola di Pianosa (quella nell’arcipelago toscano, perché c’è n’è anche un’omonima nelle Tremiti) è indissolubilmente legata a storie di deportazione e carcere.Abitata fin dall’era preistorica chiamata Planasia per la sua conformazione pianeggiante, fu nel 6-7 d.c. luogo di deportazione ed esilio di Agrippa Postumo nipote ed ex-erede di Augusto che vi rimase fino al 14 d.c., anno in cui fu giustiziato.
Marcus Porcius Cato, italianizzato poi in Marco Porcio Catone, è stato un politico, generale e scrittore dell’antica Roma. Soprannominato come “Catone il vecchio” per distinguerlo dal giovane, ha avuto nella sua vita il sapiente intuito di incidere quel proverbiale detto: “L’ozio è il padre dei vizi”.
I ricordi del naso schiacciato contro una vetrina di una gastronomia per sbirciare una partita di calcio, sono lontani. Erano gli anni in cui le stelle come Buffon, Cannavaro, Del Piero e company brillavano a suon di goal e l’Italia godeva di una elevata considerazione. Poi accade che per caso o per combinazione di fattori, ti ritrovi a respirare una nuova dimensione un entusiasmo diverso, più pacato, ma altrettanto gustoso e profumato.
A meno che non siate sostenitori di una rigidissima dieta alimentare, alzi la mano chi nella vita non ha mai provato un dolce a base di ricotta. “Sono buoni vero?!”
Ecco ... adesso, fate un respiro profondo, leggete bene gli ingredienti di questa ricetta e provate a fare questo parfait di ricotta e crema di pistacchio. Il connubio proposto è una soluzione che va ben oltre la semplicistica etimologia francese di dessert, derivazione del verbo desservir ovvero sparecchiare. Confesso, l’ispirazione è giunta puntuale al 46’ minuto di gioco tra Germania e Francia, proprio mentre sparecchiavo la tavola. Pillole di saggezza o peccati di gola ... non importa, ogni tanto fanno bene entrambi!
Quando si dice che tradizione e gusto scelgono sempre la via più facile. E’ il caso di questa ricetta che raccoglie le tradizioni e i prodotti di gran parte di Italia e li fonde, creando un piatto facile, gustoso e pratico anche per chi non ha mai varcato la soglia di una cucina.
Se Tagore fosse ancora in vita, nel degustare la ricetta proposta, avrebbe esordito con una delle sue più celebri massime “Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo…”. Perché a fare la differenza in questa ricetta è proprio lo “sposalizio profumato” di due prodotti naturali come la mela e la menta che, insieme, creano un dessert unico nella sua specie.
Il lavoro sposa la tecnologia dei social network anche in carcere. A rivelare questa innovazione è l’ultima idea di Matteo Maggiore e Valerio Mangiafico: due creativi impiegati nel settore pubblicitario che, grazie all’attività lavorativa promossa negli istituti penitenziari dalla Cooperativa sociale Made in Carcere, hanno dato origine al progetto “Tweet from a prison”.
Quando parlando con qualche visitatore esterno racconto di aver conseguito la laurea triennale in Giurisprudenza, e tra poco anche la Magistrale, la prima domanda che immancabilmente mi fanno è se il titolo conseguito abbia valore.