Martedì 13 settembre 2016 alle ore 21:00, presso la Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14 Torino, si svolge l’incontro-dialogo dal titolo “I diritti delle persone detenute tra garanzia e violazioni”.
Non essere un appassionato di calcio ti toglie, soprattutto durante la stagione di serie A e le coppe europee, molti argomenti di conversazione. Io, che in fondo sono un po’ misantropo, ero ben felice, quando ero fuori, di essere escluso dai discorsi sul miglior calciatore o sul fallo di gioco meritevole o no di essere punito con un rigore.
La storia dell’isola di Pianosa (quella nell’arcipelago toscano, perché c’è n’è anche un’omonima nelle Tremiti) è indissolubilmente legata a storie di deportazione e carcere.Abitata fin dall’era preistorica chiamata Planasia per la sua conformazione pianeggiante, fu nel 6-7 d.c. luogo di deportazione ed esilio di Agrippa Postumo nipote ed ex-erede di Augusto che vi rimase fino al 14 d.c., anno in cui fu giustiziato.
Il lavoro sposa la tecnologia dei social network anche in carcere. A rivelare questa innovazione è l’ultima idea di Matteo Maggiore e Valerio Mangiafico: due creativi impiegati nel settore pubblicitario che, grazie all’attività lavorativa promossa negli istituti penitenziari dalla Cooperativa sociale Made in Carcere, hanno dato origine al progetto “Tweet from a prison”.
Quando parlando con qualche visitatore esterno racconto di aver conseguito la laurea triennale in Giurisprudenza, e tra poco anche la Magistrale, la prima domanda che immancabilmente mi fanno è se il titolo conseguito abbia valore.
Lunedì 27 giugno 2016, doppio appuntamento in Consiglio regionale e in Comune, con le due iniziative che hanno al centro dell’attenzione il CIE (Centro Identificazione ed Espulsione) di Torino.