Riceviamo e pubblichiamo la Lettera del Garante Regione Piemonte e del Garante Città di Alessandria delle persone detenute, in riferimento alla situazione della Casa Circondariale “don Soria” di Alessandria nel pieno dell'emergenza covid-19, come ulteriore testimonianza sula necessità di eliminare il sovraffollamento nelle carceri.
Riteniamo interessante riportare così come apparso in svariati siti online in questi giorni, in merito all'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, l'appello dei detenuti reclusi nella palazzina dei semiliberi del carcere di Torino.
"Liberi di prottegersi" è l'iniziativa di Verdessenza Soc. Coop che sulla piattaforma www.produzionidalbasso.com, lancia una raccolta fondi per l'acquisto di sapone liquido per le detenute della sezione femminile della Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" in questo momento di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus.
In questo difficile momento per tutti, Freedhome, lo store di economia carceraria con sede a Torino consegna a domicilio, in tutta sicurezza.
Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo, ritenendo importante un’azione tempestiva per la riduzione significativa delle presenze delle persone detenute in questo periodo l'Appello dei Garanti territoriali al Presidente della Repubblica, alle Camere, ai Sindaci e ai Presidenti delle Regioni per ulteriori misure di riduzione della popolazione detenuta.
Il carcere in tempo di coronavirus. Un tempo difficile e inaspettato, questo. Un tempo in cui i limiti delle scelte politiche si sentono e si vedono senza ombre: spesso abbiamo scritto del sovraffollamento, tanto da risultare noiosi a noi stessi, spesso abbiamo scritto della necessità di una riforma che vada verso il reinserimento il prima possibile, ma quasi nulla cambia, lentamente tutto peggiora in ossequio a paure create ad arte.
"Quella che stiamo affrontando è una faticosissima battaglia per tutti, ma sta accorciando molte distanze, fa sentire meno quel «noi» e «loro»". Intervista a Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino.
In questo delicatissimo frangente storico, l’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia dovuta al COVID-19 ha portato alla luce e reso insostenibili alcune delle criticità principali del sistema detentivo italiano, come il sovraffollamento. Da più parti si sono levate voci perché il carcere non rimanga isolato più di quanto è già.
Mensilmente, più precisamente ogni terzo mercoledì del mese corrente, presso il laboratorio di Eta Beta interno al carcere Lorusso e Cutugno di Torino si aprono le porte della redazione ai detenuti del padiglione E.
Il colloquio in carcere per i detenuti e un giorno, un’ora speciale, l’unico momento in cui ti scordi di questo posto, anche se davanti agli occhi hai sempre le sbarre, le porte di ferro blindate e gli agenti in primo piano a controllarti, per vedere se dai un abbraccio o fai una carezza di troppo.