William Russel fu il primo reporter di guerra; inviato per il Times in Crimea durante la guerra del 1853-1856, scriveva articoli che per arrivare in Inghilterra venivano consegnati a un ufficiale e poi a un corriere dell’esercito che li lasciava nella più vicina stazione di posta. Prima che i lettori del quotidiano potessero leggere le notizie passava davvero tanto tempo.
Nonostante l’anno solare non sia ancora terminato, l’incontro avvenuto lo scorso venerdì pomeriggio potrebbe aggiudicarsi con largo anticipo il titolo di evento del 2016. Un incontro prezioso che involontariamente diventa anche un regalo, certo la data di “consegna” non coincide con quella del compleanno, ma poco importa, perché ritrovarsi in cella come degustatore d’eccellenza un certo Chef Rubio è qualcosa che sa di incredibile.
La crisi insegna a risparmiare, in carcere il tetto ai consumi è una realtà da sempre e noi sappiamo farci i conti!
Se scrivessimo “Corrispondenza” nel motore di ricerca di Google troveremmo una miriade di pagine che rimandano ai link più disparati.
La tradizione vuole che in carcere i compleanni non si festeggino; vuoi perché a vivere chiusi in pochi metri si perde l’energia per qualunque tipo di festeggiamento, vuoi perché non ci sono vicino a te le persone care con cui condividere il momento. Fatto sta che la sub-cultura carceraria non prevede, pena anni di sfortune, di celebrare il proprio genetliaco.