Durante il periodo trascorso in carcere la vita di ciascun soggetto anche se astrattamente può sembrare un periodo morto una sorta di parentesi ferma, stabile, bloccata paradossalmente non è affatto così, perché il tempo trascorso in carcere vive dei cambiamenti durante il percorso e questi cambiamenti variano a secondo della pena inflitta (condanna) di ciascun individuo.
Alba scende in campo per i diritti e lo fa a testa alta. Il terreno di gioco sono i temi legati alla detenzione, alla legalità e ai diritti umani. Cinque mesi di eventi e iniziative che propongono un calendario ricco che “Vale la pena” non perdere.
I dati relativi alla situazione carceraria dei primi due terzi del 2018 evidenziano come un’emergenza sicurezza e stranieri si fondino su percezioni errate. Quello che però continua a non diminuire, oltre il numero dei reclusi, sono le morti in carcere.
Un passeggino che sembra abbandonato all’interno di un sottoscala che non si fa fatica a identificare come un carcere. È questa l’immagine simbolo scelta per la tappa torinese di “Che ci faccio io qui”, mostra fotografica che apre le porte a un aspetto della detenzione poco conosciuto, i bambini e le loro mamme in prigione.
Estate tempo in cui tutto rallenta un po’, alcuni restano nelle città quasi vuote e altri vanno verso mete sognate tutto l’anno. Altri ancora sentono questo periodo come “una pena in più” in cui neanche l’ora d’aria consente di mettere da parte per qualche istante il quotidiano, in cui le attività si riducono fino a cessare del tutto rendendo tutto più silenzioso.
Prende avvio il 2 e il 3 giugno 2018 il primo Festival dell’Economia Carceraria, promosso e organizzato da Semi di Libertà Onlus, a Roma presso la Città dell’Altra Economia.