Giovedì, 04 Luglio 2019 16:33

Oggi. Una vita fa…

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Risale a molti anni fa, il mio debutto nel mondo del carcere. Ero giovane e incosciente e la cella era un’esperienza per avviarmi al crimine. I ricordi di quell’epoca sono sfocati, per molti versi amari e impossibili da dimenticare, quando il “tempo non passava mai”. Le mie giornate detentive erano cadenzate con un ritmo a dir poco lento e monotono, che facevo anche solo fatica a respirare e quando, per sfogare tutta la mia disperazione, la rabbia e l’angoscia, mi recavo nel cortile dell’aria, dove con i miei amici più fidati mi allenavo e progettavo la rapina perfetta.

Iniziai a cacciarmi nei guai, un giorni si e l’altro pure, non riuscivo proprio a fermarmi, a riflettere, avevo paura che così facendo avrei dovuto fare i conti con la realtà, che già dopo pochi giorni si prospettava vuota e pieno zeppa di sofferenza e rimpianti. Ne è passata acqua sotto i ponti da allora, ho trascorso più di 20 anni della mia vita, nelle sovraffollate patrie galere e adesso, al contrario di prima, un po’ me ne vergogno, avendo capito cosa ho fatto passare alle persone a me più care.

Chi sbaglia paga e oggi, ho quasi finito di scontare il mio conto con la giustizia. La mia quotidianità, grazie alle misure alternative, è tornata ad essere viva di contenuti e di obbiettivi, che non mancano mai di stimolarmi, dandomi prospettive e tanta voglia di riscatto. Prima nei miei confronti, poi in quello delle donna della mia vita (mia figlia)e in fine in tutte quelle persone che hanno creduto e che credono in me (lavoro, Diocesi, Direzione, Magistratura ecc.).

In questa delicatissima e complicata fase esistenziale, ho dovuto, fin da subito, fare i conti con il tempo, un tempo dettato da ritmi e stili diversi di vita che senza ombra di dubbio inizialmente mi ha spiazzato, per poi diventare indispensabile, ma ahimè insufficiente per la piena e totale felicità, con il senno remoto e obsoleto di tutto e subito, che si è scontrato con il tempo che non basta mai.

Se è vero, che c’è un tempo per ogni cosa, allora voglio credere che questo è il mio momento, il sogno prosegue alla grande. In questi anni per sopravvivere sono dovuto ritornare indietro, a quel bambino che oramai non c’è più, rendendomi conto, che solo in questo modo potevo trovare la forza per andare avanti, superando a piccoli e faticosi passi, tutti le mie sofferenze, per iniziare a realizzare veramente il presente sognando addirittura il futuro.

Non avete idea, da quanto tempo non mi capitava di sognare, certo devo condividere tutti i miei desideri, con tanta pazienza e altrettanta risolutezza, ma non demordo e nella testa comincio a lasciarmi alle spalle i miei errori, trasformandoli in dei punti di forza, da cui posso costruire questa mia nuova realtà per lottare e credere ogni giorno nella speranza e nella convinzione che la mia realtà di oggi, è all’altezza della mia fantasia di domani. Voglio vivere con il sorriso sincero di uomo libero, perché so che la cosa più preziosa, che posso donare a me stesso e a chi amo sono proprio il mio tempo libero e il mio sorriso.

C. D. B.

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