Nella vita quotidiana ci sono molte difficoltà e sacrifici da fare per costruirsi una vita normale, ma per una persona che ha avuto un passato difficile con la giustizia lo è ancora di più. La normalità non si compra, ma si costruisce con il tempo e un ex detenuto deve sudare quattordici camicie, non sette, per vivere una vita normale.
Prima di iniziare a leggere queste righe fai un semplice esercizio che ti permetterà di apprezzare maggiormente i tuoi polmoni e questo testo: inspira e respira lentamente.
Buoni e cattivi, vittime e carnefici. Due facce della stessa medaglia, due destini che si uniscono. Si chiama “Sicomoro” in questa occasione, ed è l’innovativo progetto di Prison Fellowship Italia, che entra nelle carceri di tutta Italia, mettendo a confronto vittime di reato e criminali, non diretti ma analoghi. Ci si siede in cerchio e si assiste alla messa a nudo delle emozioni e dei vissuti dei partecipanti.
Il carcere è un posto dove la maggior parte dei detenuti non è esperta d’arte, ma in molti sanno creare meraviglie con i pochi attrezzi che hanno a disposizione come per esempio fiori e vasi con delle saponette, e addirittura barche con degli stuzzicadenti.
Le pene alternative servono per reinserire i condannati in società, come la semilibertà e l’articolo21, due misure diverse, ma con lo stesso scopo, che una volta concesse cambiano il regime di detenzione, permettendo alla persona ristretta di essere ospite in una palazzina fuori dalle mura di cinta, al di la del carcere.
Per me il Polo Universitario, prima di essere una sezione all’interno del carcere di Torino, con un insieme di persone uguali, è un’istruttiva e necessaria lezione di vita, dove ho trovato un mondo che mi era totalmente sconosciuto.