Dopo tante speranze e altrettanti patimenti, il mio sogno sta prendendo progressivamente forma. Mi lascio alle spalle i dolori del passato per vivere il presente e raggiungere i nuovi obbiettivi del futuro.
Realizzo che per essere la prima volta che scrivo seriamente parto subito con un tema caldo e complesso che riguarda la vita che facciamo noi tutti i giorni, con l’ obbiettivo di andare a sensibilizzare i lettori su tutto quello che più confonde il ruolo delle istituzioni nei confronti di noi detenuti, ma soprattutto con la speranza di aprire uno spiraglio verso il cambiamento alla reale empatia di cui noi dovremmo beneficiare al fine di sentirci più esseri umani e meno numeri.
Di recente nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, ho svolto un corso molto interessante e utile, che approfondiva il tema della genitorialità in carcere e dell’affettività per i detenuti e le loro famiglie.
Cinque anni la durata “dell’effetto Torreggiani”, ora i dati del 2018 certificano un ritorno della situazione carceraria italiana pericolosamente vicina ai livelli del 2013.
La Biblioteca della Casa Circondariale di Torino, in funzione dal 1988, ha visto negli anni integrare e migliorare i servizi offerti grazie alla sinergia che si è creata con la Direzione della casa Circondariale e i bibliotecari del Comune di Torino.
Terminiamo il nostro viaggio dentro le misure alternative con l’affidamento in prova al servizio sociale e la liberazione condizionale.