Martedì, 25 Febbraio 2020 11:01

Letter@21 - Vallette al centro: il laboratorio

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Vallette al centro: particolare del laboratorio Eta Beta interno alla C. C. "Lorusso e Cutugno" Vallette al centro: particolare del laboratorio Eta Beta interno alla C. C. "Lorusso e Cutugno" by Redazione ETA BETA SCS

Alzo il braccio e guardo l’orologio, le lancette puntano le nove. Sono rivolto verso il cancello che dovrebbe consentire l’accesso al laboratorio di Eta Beta se solo qualcuno lo aprisse. Sembra non esserci nessuno nei dintorni, se non M. A. e G. C. che appoggiati schiena al muro, attendono con me l’apertura.

Noto arrivare dal corridoio l’assistente: ”strano, solitamente il tintinnio delle chiavi ne preannuncia l’ingresso in scena”. Questa volta la chiave era una sola e la stava trasportando saldamente in mano. Passo dopo passo era ormai giunto d’innanzi al cancello e dopo aver salutato, inserisce la chiave nella fessura e da due giri in senso orario.
Finalmente dentro, una volta varcata la soglia della porta è l’anticamera adibita a zona ricreazione a darti il benvenuto. Una piccola stanza rettangolare, con una finestra in fronte all’ingresso acui non potevano mancare le sbarre, un mobiletto a tre ripiani senza ante posizionato sulla sinistra, utilizzato come “archivio”, una pila di quattro sedie verdi accanto all’ingresso e un piccolo tavolo di epoca unitaria affianco al quale è posizionata la macchinetta del caffè sulla destra.
Non molto, ma abbastanza per scollegare la mente per qualche minuto.

Accanto all’ingresso, subito sulla destra una porta posizionata sul lato lungo della stanza consente l’ingresso al laboratorio vero e proprio, questa volta non sono necessarie le chiavi per aprire e vado subito in postazione.
Sono posizionato all’incirca al centro della stanza, che questa volta si presenta più quadrata rispetto alla precedente, il monitor del computer mi copre in parte la visuale sulla postazione di M. A., riesco a vedergli un pezzo di testa rasata nonché una quinta di G. C. coperto questa volta dal suo monitor.
Alla mia sinistra la stampante è collegata al computer dove solitamente siede GM. il nostro collega esterno, sulla scrivania posta di fronte a quella dove siedo io, che in questo preciso momento è vuota.
La telecamera di sorveglianza posta alle spalle di G. C. non sembra volersi distrarre, imperterrita trattiene lo sguardo su di me così come la collega TZ. (esterna), quest’ultima posizionata alle mie spalle con lo sguardo rivolto verso gli altri due.
Alle mie spalle altre due scrivanie racchiudono invece la postazione di TZ., questa volta occupata anche se non riesco a vederla per ovvie ragioni.
Alla mia destra due tavoli posizionati verticalmente rispetto alla mia posizione accompagnano verso il bagno che riesco a vedere scostando leggermente la testa sulla destra del monitor.

L’intero muro alla mia sinistra è costellato di finestre che mi permettono la vista verso il muro di cinta, sovente riesco anche a farmi accarezzare da uno sprazzo di sole che si affaccia sul muro di cinta.
Questo è il panorama.

E. R.

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