Giovedì, 21 Gennaio 2016 15:08

Brutti, sporchi e cattivi

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Se penso ai film di Ettore Scola il primo che mi viene in mente non è uno dei suoi “classici” capolavori come “C’eravamo tanto amati” o “Una giornata particolare”, bensì “Brutti, sporchi e cattivi” che con il suo titolo ha creato un’etichetta che tante volte, per il solo fatto di essere un detenuto, mi sono sentito addosso.

Il regista è mancato da poco più di 24 ore all’età di 84 anni, ma i suoi film rimarranno per sempre nel nostro cuore per i suggestivi ritratti degli anni del nostro recente passato.
Per chi è ancora giovane film come “C’eravamo tanto amati” o “La Famiglia” sono il miglior modo per vivere un intenso periodo della nostra storia, ripercorrendo, attraverso personaggi sempre disegnati con finezza psicologica, turbolenti anni di vita italiana.
Il tocco dei suoi film è sempre stato leggero, nel solco di quella che davvero si può definire commedia all’italiana, pur trattando tematiche complesse come lo sfaldarsi, davanti agli agi della vita, degli ideali per i quali tanto si era combattuto (“C’eravamo tanto amati”).
Ha anticipato di anni temi ancora oggi dibattuti aspramente nel dibattito pubblico, come l’omosessualità di Gabriele, annunciatore radiofonico destinato al confino, protagonista di “Una giornata particolare” ambientato negli anni della cieca obbedienza al fascismo.
E che dire di “Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca”, con una strepitosa Monica Vitti, che anticipa di anni il tema del femminicidio.
Il film finisce in un doppio dramma sia per Adelaide, ma anche per il suo ex Oreste che dopo aver scontato la sua pena, finirà a vagabondare per la città, ormai uscito completamente di senno, quello di cui noi tante volte abbiamo paura.

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