Art. 21 (Lavoro all’esterno)
Da “Volare” di Domenico Modugno, al mare, la sala d’attesa e sei sale colloqui rinnovate, accolgono da oggi i familiari delle persone private della libertà recluse presso la Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno”.
Si è tenuta giovedì 1 febbraio 2018 la cerimonia di intitolazione dell’I.C.A.M. di Torino a Maria Grazia Casazza. Agente di polizia penitenziaria scomparsa, con una sua collega, durante l’incendio del 3 giugno 1989 dove trovarono la morte nel carcere delle Vallette nove donne detenute.
Le positività, i rischi e le criticità del superamento degli OPG attraverso le REMS nella nuova riforma dell’Ordinamento Penitenziario. Di questo si è parlato durante il convegno nazionale di giovedì 19 gennaio presso la Biblioteca Universitaria di Torino.
Una mostra ed un convegno nazionale per analizzare il nuovo ruolo delle amministrazioni sanitaria e penitenziaria e della società civile in un percorso all’avanguardia in Europa.
Quando lasciai casa mia, per farmi la mia vita, avevo 16 anni. Allora sembrava la scelta più giusta e sensata che potessi fare. I miei genitori erano separati già da un po’ di tempo, io vivevo da mio padre, l’unico di 6 figli che scelse di rimanergli a fianco, con gli altri cinque, oramai, non aveva più un buon rapporto. Feci questa decisione a 12 anni, in un aula di tribunale, davanti a un giudice e due avvocati divorzisti, compresi i miei genitori. All’inizio era tutto nella norma, la quotidiana vita di un adolescente. Scuola, amici, calcio e casa.
Secondo l’art. 30 dell’Ordinamento Penitenziario i detenuti e gli internati possono chiedere in circostanze eccezionali (visite a familiari in pericolo di vita o per eventi familiari di particolare gravità) quelli che vengono definiti “permessi di necessità”.
L’ultima festa di Capodanno trascorsa in famiglia è stata nel 2004. Da allora sino ad oggi non ho più festeggiato l’arrivo del nuovo anno con i miei familiari.
La redazione interna al carcere talvolta risente degli umori indotti da quanto comunicano quotidiani e tg: un titolo troppo forte, la cronaca insistita di un’evasione durante la misura alternativa, senza parlare dei tanti che quotidianamente rientrano in carcere sino a concludere la propria pena.
Storie di mezzo, sospese tra sofferenza e ricerca dell’armonia interiore, dove l’immaginazione e la creatività diventano una possibilità per oltrepassare le alte mura di un carcere, che mescolano dolore, amarezza, speranza, umanità e vite drammatiche.