Chef Sopravvitto, (AA.VV), un libro che si propone l’obbiettivo di raccontare il carcere da un punto di vista inedito. Un libro nato all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove i quattro protagonisti attraverso le difficoltà di un luogo che non conoscono, e che a tratti forse neppure comprendono, riescono a creare legami.
Lo sport e l’attività sportiva sono da sempre una risorsa fondamentale per il detenuto recluso, una delle poche misure sane che possa contrapporre alla difficoltà della detenzione. Ma è proprio questa carenza di altre attività di sfogo che rende lo sport una necessità per molti, alle volte quasi al limite della dipendenza.
Dal 29 marzo accedere al Padiglione A dell’Istituto penitenziario torinese sarà un po’ meno “grigio”, come pregiudizi e luoghi comuni possono far credere sia l’ambiente di un carcere ai più.
È iniziato tutto ad ottobre 2022, quando la Fondazione del Circolo Lettori ha portato nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino il rapper Kento.
Il carcere duro, l’articolo 41 bis, e l’ergastolo, ostativo o meno, non sono la stessa cosa, così come la detenzione, la privazione della libertà, non significa che la pena debba essere meramente afflittiva e contemplare trattamenti contrari al senso di umanità.
In carcere tutto ciò che riguarda il “fuori” è reale e distante allo stesso tempo, situazioni politiche e sociali che non viviamo sulla nostra pelle, di cui non possiamo avere un’esperienza diretta, ripercuotono però i loro effetti sui nostri affetti, sulle nostre famiglie, sui nostri cari oltre le mura.