Cosa ha significato, vivere, convivere all’interno del carcere in tempo di emergenza sanitaria? E dopo cosa succede?
La pena detentiva porta con sé molte limitazioni, ma sicuramente quella degli affetti è forse la più dura, la più difficile a cui “abituarsi.” È questo lo spunto che muove i racconti presenti nell’ebook “Love Sound”, frutto degli incontri curati dalla Cooperativa Eta Beta SCS, nel corso del tempo tra il 2019 e il 2021 e nell’ambito del progetto “Filo di Continuità - Reload”.
La nuova avventura all’interno delle mura carcerarie è cominciata. Un progetto di formazione con un partner di fama mondiale è entrato all’interno del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino. Dopo un’attesa durata mesi è finalmente partito il Corso Cisco, destinato agli “ospiti” del Padiglione E.
Venerdì 4 Giugno alle ore 16:00 in P.zza Castello si terrà una manifestazione in ricordo di Moussa Balde, il giovane migrante guineano recentemente suicidatosi all’interno dei così detti “ospedaletti” del C.P.R. di C.so Brunelleschi a Torino.
A un anno e più dall’inizio della pandemia in carcere, come fuori, la vita è cambiata drasticamente.
Il diciassettesimo Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, intitolato “Oltre il virus”, oltre ai noti problemi strutturali e di sovraffollamento delle carceri italiane, evidenzia come l’emergenza sanitaria abbia portato l’Amministrazione Penitenziaria ad adottare, per “cause di forza maggiore”, la tecnologia in carcere.