Sulla scia di un mondo condiviso non solo dai social network, la redazione di Letter@21 (progetto ideato e realizzato dalla coopeativa Eta Beta di Torino) da sempre vicina a tematiche per il rispetto ambientale come la raccolta differenziata, riuso e riciclo, ha esteso i suoi “interessi” anche altrove, coinvolgendo persone di altre nazionalità.
Sorprendente, proprio come a volte sia così determinante il sottile confine che divide il giusto dallo sbagliato, oppure come un dilemma immaginario: chiusi per caso o per combinazione?
Un appassionato di cinema è portato a paragonare i film visti e amati alle esperienze vissute nella propria vita.
Scrivere per il web non è semplice e noi ci stiamo sperimentando: la nostra giornata, vede coinvolte e impegnate 5 persone, 4 delle quali presso la struttura del carcere di Torino, mentre una quinta nella sede centrale della cooperativa, con altri coordinatori del team di lavoro.
Il ricordo più bello che ho è quando abbiamo realizzato il filmato del progetto di Letter@21 e provato a fare un video curriculum per ciascuno di noi. Regia, riprese e montaggio sono state realizzate dai nostri colleghi di Eta Beta SCS.
Come ogni evento che si rispetti, arriva sempre il momento in cui bisogna tirar giù le “somme” un po’ com’è accaduto venerdì 4 settembre alla cena conclusiva dei giochi estivi del padiglione E dell’Istituto Cotugno e Lorusso, proprio ad un passo dalla redazione di Letter@21.
La nostra attività lavorativa inizia alle ore 9:00 e termina alle 13:00. Solitamente il pranzo viene somministrato alle ore 12:00, e noi quando alle 13:00 torniamo nelle nostre stanze, grazie alla collaborazione di altri ristretti, troviamo sempre qualcosa da mangiare.
ARGOMENTO - Nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino da quattro anni è stata creata una squadra di rugby chiamata “La Drola”. E’ una squadra composta solo dai detenuti, nata grazie alla volontà di una persona che era un ex giocatore di rugby della Nazionale Italiana R. W. Una persona che ha pensato di poter dare una mano a quelle persone disperate che erano costrette a passare tante ore chiuse in una cella senza fare niente.
Anche se tutte le giornate di una detenzione si assomigliano, e anche perché almeno al Polo Universitario si è soliti suddividere e programmare le ore di studio, palestra, o “relax” quasi negli stessi orari, non è cosi. In realtà c’è un giorno della settimana che almeno per me, già dal mattino sento essere diverso dai restanti giorni, ovvero il Venerdì.