Venerdì, 16 Ottobre 2015 13:11

La differenziata è altrove

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Sulla scia di un mondo condiviso non solo dai social network, la redazione di Letter@21 (progetto ideato e realizzato dalla coopeativa Eta Beta di Torino) da sempre vicina a tematiche per il rispetto ambientale come la raccolta differenziata, riuso e riciclo, ha esteso i suoi “interessi” anche altrove, coinvolgendo persone di altre nazionalità.

E’ il caso dei due esempi eccellenti e “compagni di raccolta”, così sono stati definiti i due intervistati, che hanno accettato di essere testimonial di un focus ambientale sulle condizioni attuali di raccolta, riuso e riciclo nei rispettivi paesi di provenienza. Un’iniziativa che muove i passi dalle numerose attività di raccolta differenziata che si svolgono proprio all’interno del Circondariale Cotugno e Lorusso di Torino e che vede gli studenti del Polo Universitario impegnati in prima linea nella sensibilizzazione delle comunità per il consumo responsabile, il riuso ed il riciclo dei prodotti.

J. A. di 53 anni (Nigeria)

G.M. [L@21]: Allora J. A. nel tuo paese (Nigeria) esiste un’attività di raccolta differenziata, di riuso o riciclo?
J. A.: Bhe! a dire il vero adesso non saprei dirti, perché manco dal mio paese da diversi anni, però posso assicurarti che fin quando vivevo in Nigeria questa realtà era sconosciuta, non c’era questa mentalità perché le esigenze di allora non prevedevano una differenziazione dei rifiuti, il processo di industrializzazione non era avanzato come stati più evoluti tipo America e Canada.
G.M. [L@21]: Ma i rifiuti che vengono prodotti, soprattutto quelli domestici dove finiscono?
J. A. : Nei cassonetti, tutti insieme, senza differenziazione.
G.M. [L@21]: E poi cosa accade?
J. A. : Periodicamente passo un autocompattatore che li raccoglie portandoli in apposite discariche dove vengono compattati in mega balle di rifiuti.
G.M. [L@21]: Quindi? Vengono accatastati? Riposti nelle cave? Inceneriti?
J. A. : Non lo so, immagino che vengano ridotti in cenere attraverso i termovalorizzatori…..una cosa è certa sicuramente non c’è il business che c’è in Italia!
G.M. [L@21]: Cosa intendi con l’espressione “il business che c’è in Italia?”.
J. A.: Significa che i rifiuti non vengono strumentalizzati per campagne politiche o altro, sono una realtà e basta! E poi, essendo il rifiuto la fase ultima del consumismo, con i problemi legati alla povertà che ci sono in Africa, non ci sarà mai un’emergenza in termini di accumulo di rifiuti come accade alle popolazioni occidentali.
G.M. [L@21]: Allora possiamo dire che la realtà della differenziata l’hai conosciuta in Italia?
J. A.: Più che in Italia, in Europa, esattamente in Germania, e la cosa che mi ha colpito era che la gente custodiva i rifiuti in appositi cassonetti chiusi con dei lucchetti, quasi a voler preservare un tesoro!

J. M. 40 anni (Coloombia)

G.M. [L@21]: Allora Jò, ho notato che sei molto attivo nella raccolta differenziata, questo interesse da cosa nasce? Forse sei stato educato sin da bambino a fare la differenziata?
J. M.: Assolutamente no! Fino al 2000, anno in cui sono partito dal mio paese, la raccolta differenziata non sapevo cosa fosse. Ho imparato a fare la raccolta differenziata in Italia, dopo una breve parentesi a Napoli, dove quasi nessuno pratica la raccolta differenziata. Ho abitato ad Ostia dove ho visto un livello di civiltà e rispetto per l’ambiente che era qualcosa di straordinario, mi ricordo che la gente gettava i rifiuti differenziati negli appositi cassonetti e non solo, ma lo faceva negli orari stabiliti. Da quel momento ho ritenuto opportuno praticare la raccolta differenziata anch’io!
G.M. [L@21]: E quindi nel tuo paese come avviene la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto quelli domestici?
J. M.: La gente molte volte lascia i sacchetti con la spazzatura davanti all’uscio di casa e poi, 2 volte a settimana, passa l’autocompattatore che li recupera e li porta nella discarica, chiaramente senza differenziazione.
G.M. [L@21]: E poi cosa accade?
J. M.: Non lo so! Quello che posso dirti e che in queste discariche a cielo aperto molte volte vedevo gente che raccoglieva materiali da poter riciclare, ma non la plastica o il cartone, ma tutti i metal: rame, ferro, ghisa ecc.ecc. Mentre nelle zone di campagna dove la gente alleva alcuni capi di bestiame per uso domestico, esiste la possibilità di differenziare l’umido, perché viene usato per alimentare gli animali. Ad esempio il pane viene usato per dar da mangiare alle galline, i resti del pranzo e della cena per i cani e per i gatti, le foglie di verdura alle capre, pecore, mucche, cavalli e così via.
G.M. [L@21]: In qualche modo questa potrebbe essere considerata una forma di smaltimento ecologico e sostenibile. Cosa pensi che sia necessario per incentivare la raccolta differenziata nel tuo paese?
J. M.: Non lo so, una cosa che istintivamente penso è questa: essendo la Colombia un paese dove il tenore di vita per la maggior parte dei cittadini è modesto, la gente non ha fonti di guadagno elevate, questi generalmente provengono da attività agricole o dall’artigianato di alcuni prodotti, si potrebbe creare una sorta di stimolazione con una piccola ricompensa che so 1 centesimo di euro per ogni bottiglia di plastica raccolta, o creare dei bonus da poter spendere nei mercati locali. Se una holding facesse una campagna di sensibilizzazione basata sulla possibilità di “guadagno” sicuramente potrebbe verificarsi un effetto al contrario, cioè tutti raccoglierebbero la plastica, il vetro, la carta, perché sarebbero stimolati a farlo. Poi c’è un altro aspetto terrificante e in contrasto con il rispetto dell’ambiente, da noi è ancora usato l’amianto per creare coperture di edifici, non c’è una normativa che ne proibisce l’uso come in Europa. Questo lo dico per far notare come la Colombia sia ancora molto arretrata e poco sensibile a tematiche sul rispetto ambientale. Anche se recentemente sentivo in tv che per migliorare la qualità dell’aria cittadina, molte abitazioni stanno realizzando dei piccoli giardini su tetti delle case. Che sia un primo passo verso nuove frontiere… Speriamo!!

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