Martedì, 27 Maggio 2025 17:20

Verde smeraldo in carcere

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Sono rinchiuso tra le mura del carcere, mi guardo intorno e penso sempre all’esterno, a quello che avrei potuto fare e a quello che avevo già fatto. La memoria è colma di ricordi, una selezione infinita che mi permette di viaggiare con la mente, di allontanarmi da questo triste luogo. Tutti i giorni vedo lo stesso ambiente, gli stessi arredi, le stesse facce e gli stessi “colori”, ho bisogno di evasione e chiudendo gli occhi, immagino di essere al mare.

Con il pensiero posso distaccarmi dal grigio del carcere e rivivere quelle sfumature di “verde smeraldo” che il Mediterraneo mi offriva. Una mancanza di colori che posso colmare solamente con la mente. Ho visitato gran parte della Sardegna e mi sono innamorato delle sue spiagge e del suo territorio, un amore ormai lontano e irraggiungibile per adesso.
Le lunghe camminate sulla sabbia bianca, si sono trasformate in passeggiate sul cemento disconnesso dell’area passeggi. Le lunghe soste al sole sulla battigia, sorseggiando una bevanda fredda e il vento tra i capelli, sono diventate un paio d’ore cocenti, da sopportare sull’asfalto bollente e sporco, tra nuvole, smog e odori molesti.
I colori del mare mi mancano.

Fissavo per ore le sue tonalità, fermando lo sguardo dove diventava “verde smeraldo”. Un colore fantastico, che qui “dentro” non troverò mai, il desiderio di poterlo riavere, non fa che appesantire il dramma della carcerazione. Rivivere quelle esperienze è un obiettivo, ma difficile a raggiungere all‘interno di quattro mura.
Continuo a pensare al “verde smeraldo”, perché stimolava la mia pace interiore, donandomi una sensazione di libertà, oltre a farmi ricordare gli occhi della mia gattina, dal pelo lungo e grigio, randagia, trovata proprio su quelle spiagge.
Il verde smeraldo del mare cristallino era tale soprattutto nelle prime ore del mattino, quando l’acqua sembrava una tavola dipinta da un artista, liscia, senza increspature, con l’alba che ne rifletteva la bellezza sul paesaggio circostante. Un panorama da cartolina, scolpito nella mente e nei ricordi, che hanno fissato un passato fatto di momenti appassionanti e unici, ormai sbiaditi. Un tempo dove il fruscio delle foglie si mischiava a quello del mare e i pesci nuotavano indisturbati fino a riva in un piacevole angolo di paradiso.

Il viaggio finisce e ritorno alla realtà, l’evasione immaginaria termina lasciandomi l’amaro in bocca e le foto in bianco e nero che i miei cari hanno mandato tramite mail, appese sul muro di fronte al letto, come tappezzeria della vita precedente. Alcune le ho fissate, in un collage, su un cartoncino da disegno colorato, naturalmente verde smeraldo. Osservandole le emozioni sono contrastanti, si dividono, tra il piacere dei ricordi e la delusione di non poterli rivivere ancora.
Ho perso un paradiso “verde smeraldo” strada facendo, devo impegnarmi per ritrovarlo, superando gli attimi di sconforto, facendo scorrere il tempo senza avvilirmi.
Prima o poi, io e i miei cari torneremo insieme, nei luoghi del passato, con nuove avventure e nuove immagini da scolpire nella mente e potrò anche riabbracciare finalmente la mia dolce gattina.

Redazione

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