Uno dei primi lavori che ho svolto in carcere è il portavitto, cioè l’addetto alla distribuzione dei pasti, una delle mie esperienze lavorative più memorabili all’interno del carcere.
I colloqui WhatsApp in carcere a Torino hanno subito una modifica, e al momento risultano sostituiti con un nuovo sistema.
Ho sempre pensato a quali saranno le mie sensazioni e a quale sarà l’impatto su di me nel momento in cui uscirò dal carcere dopo tutto questo tempo. Si parla di anni di mancanze di ogni genere, a partire dalle più banali.
La pazienza, una qualità e un atteggiamento resiliente, la pazienza in carcere è uno strumento che permette di controllare le proprie emozioni, affrontando al meglio le varie situazioni e tutte le problematiche che da essa derivano.
Un interrogativo che può essere anche la sintesi di quanto emerso durante la videoconferenza di presentazione del V° Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi. Vecchie e nuove problematiche di un sistema penitenziario, che l’emergenza Covid, ha reso ancora più pressanti e per cui i fondi europei potrebbero rappresentare l’occasione per una sua messa a norma.
Un mercoledì sera guardando la tv verso le ore 21:00 vidi aprire il blindo. L’assistente si presentò dicendomi che domani sarei stato “partente”.