Lo scorso 17 maggio 2017 il Senato della Repubblica, dopo 4 anni di travagli del disegno di legge, ha approvato il testo che introduce il reato di tortura nell’ordinamento giuridico italiano.
A Palazzo Lascaris di Torino (sede del Consiglio Regionale) un convegno per una prima lettura, sottolineando criticità e novità della “Legge Minniti” e per ragionare su protezione internazionale e immigrazione.
Sì, lo ammetto a volte sono davvero un pessimista. Ne ho avuto ulteriore conferma rileggendo gli articoli scritti sui vari numeri della rivista di Letter@21 sulla Riforma del Processo Penale in discussione in Parlamento, in particolare l’ultimo, del dicembre 2016, che terminava con un apodittico post scriptum: “P.S.: dopo l’esito referendario del 4 dicembre e la caduta del Governo, anche le esili speranze di una Riforma della Giustizia e della Legge Delega 2067 sono ormai svanite”.
In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, un sunto delle principali novità presenti nella proposta di Legge approvata alla Camera dei Deputati recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario”.
Negli ultimi 6 mesi la popolazione detenuta è passata dalle 54.912 presenze del 31 ottobre del 2016 alle 56.436 presenze del 30 aprile 2017, con una crescita di 1.524 detenuti in un semestre. Se non si trovano adeguate misure entro il 2020 rischiamo di giungere a quota 67.000 persone detenute.
Alla presenza del Direttore della Casa circondariale “Lorusso e Cutugno”, Dott. Minervini, del Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci, del Vice Sindaco di Torino Guido Montanari e della Conferenza dei Capigruppo, la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, Monica Cristina Gallo ha presentato la propria relazione annuale.